Analisi: "San Domenico" di Tiziano
In questo articolo analizzeremo il quadro "San Domenico" di Tiziano.
1) Introduzione
2) Storia dell'Opera
3) Analisi del Quadro
4) Curiosità sull'Opera
5) Approfondimento sull'Autore
Introduzione
San Domenico rappresenta un capolavoro pittorico di Tiziano Vecellio, datato intorno al 1565. Quest'opera, un dipinto ad olio su tela dalle dimensioni di 97 x 80 cm, cattura l'attenzione con la sua maestria artistica.
Storia dell'Opera
Il dipinto raffigura San Domenico, avvolto nell'abito bianco e nero dell'ordine domenicano. La sua figura emerge dallo sfondo scuro grazie a una luce soffusa che lo avvolge, creando un suggestivo contrasto. Un'aureola sottile, quasi impercettibile, cinge il suo capo, conferendogli un'aura di santità.
L'opera, firmata da Tiziano e databile al 1565, è stata inizialmente identificata come un ritratto di un frate domenicano. In seguito, vari studiosi hanno avanzato diverse ipotesi: Giovanni Morelli la considerava un ritratto del confessore di Tiziano, mentre Giovan Battista Cavalcaselle la interpretava come una raffigurazione di San Domenico.
Come molte altre opere di Tiziano conservate nella Galleria Borghese, si credeva che il dipinto facesse parte della collezione di Paolo Emilio Sfondrato e che fosse stato acquisito da Scipione Borghese nel 1608. Tuttavia, recenti ricerche hanno portato alla scoperta del testamento del cardinale Girolamo Bernerio del 1611, che identifica l'opera come un San Domenico lasciato in eredità a Scipione Borghese.
Analisi del Quadro
Nelle opere di Tiziano, pittore veneziano dell'Alto Rinascimento, emerge con prepotenza la complessità dell'animo umano. Prendiamo ad esempio il ritratto di San Domenico: l'artista ci presenta un uomo con i suoi pensieri e le sue emozioni, non solo un santo iconico.
L'abito semplice del santo, composto da una tunica bianca, un mantello nero e uno sfondo neutro, concentra l'attenzione sul volto. Lo sguardo intenso e penetrante degli occhi scuri, che spiccano sul viso magro e ascetico, suggerisce un momentaneo distacco dal mondo. Tuttavia, la mano di Domenico che indica il cielo rivela l'energia interiore di un predicatore instancabile, una forza che pervade tutto il suo essere.
Lo storico e filosofo francese Hippolyte Taine ha ben descritto la peculiarità dei pittori veneziani, tra cui Tiziano: "Ci sono famiglie di piante, alcune specie sono così vicine tra di loro che la somiglianza è maggiore della differenza: questi sono gli artisti di Venezia, non solo i quattro famosi – Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, ma anche gli altri, meno noti... Ciò che colpisce l'occhio è un tipo semplice e comune, i tratti privati e personali sono in ombra. Lavorarono insieme e girarono per il palazzo Ducale, ma, per consonanza involontaria dei loro talenti, tutta la loro pittura forma un tutt'uno..."
Curiosità sull'Opera
San Domenico, un sacerdote di origini castigliane, fu il fondatore dell'Ordine domenicano, un'importante figura spirituale del suo tempo. Si stima che Tiziano abbia prodotto circa 400 opere d'arte durante la sua vita, sebbene solo circa 300 siano giunte fino a noi. Le creazioni di Tiziano adornano gallerie, musei e collezioni private in tutto il mondo, rappresentando un patrimonio artistico di inestimabile valore.
Nel periodo che va dal 1516 al 1530, Tiziano perfezionò il suo stile pittorico. La sua maestria si consolidò ulteriormente con la scomparsa di Giorgione, diventando il principale esponente della pittura veneziana. La sua influenza e il suo contributo artistico hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte.
La recente scoperta del testamento del cardinale Girolamo Bernerio, risalente al 1611, ha rivelato un dettaglio affascinante. L'opera "San Domenico" è stata identificata come parte dell'eredità lasciata a Scipione Borghese, svelando un nuovo capitolo nella storia e nella provenienza di quest'opera d'arte.
Approfondimento sull'Autore
Tiziano Vecellio, nato tra il 1488 e il 1490 e morto nel 1576, è stato un pittore italiano del Rinascimento. Considerato un pilastro della scuola veneziana del XVI secolo, Tiziano eccelleva in una varietà di generi pittorici, dai ritratti ai paesaggi, fino a soggetti mitologici e religiosi. I suoi contemporanei lo soprannominarono "Il sole in mezzo a piccole stelle", citando l'ultimo verso del Paradiso dantesco, a testimonianza della sua immensa fama. La sua abilità nell'applicazione del colore e le sue innovative tecniche pittoriche influenzarono non solo i pittori del tardo Rinascimento italiano, ma anche le generazioni successive di artisti occidentali.
Fonti: Analisi dell'Opera, Borghese Gallery, ArteOpereArtisti