Parafrasi, Analisi e Commento di: "Piove" di Eugenio Montale
1) Scheda dell'Opera
2) Introduzione
3) Testo e Parafrasi puntuale
4) Parafrasi discorsiva
5) Figure Retoriche
6) Analisi e Commento
Scheda dell'Opera
Autore: Eugenio Montale
Titolo dell'Opera: Satura
Prima edizione dell'opera: 1971
Genere: Poesia lirica
Forma metrica: Versi liberi raggruppati in brevi strofe di varia misura, legati dal libero gioco di rime, assonanze, consonanze (perfette e imperfette)
Introduzione
"Piove" è una poesia di Eugenio Montale contenuta nella raccolta Ossi di seppia, pubblicata nel 1925. In questo componimento, il poeta descrive una giornata di pioggia come metafora di una condizione esistenziale caratterizzata da solitudine, angoscia e senso di smarrimento. Attraverso un paesaggio desolato e grigio, Montale esprime la sua visione pessimistica dell'esistenza, dove la natura stessa riflette il disagio interiore dell'uomo. La pioggia diventa quindi simbolo di una realtà opprimente e inafferrabile, in cui l'individuo è costantemente alla ricerca di un senso che appare irraggiungibile.
Testo e Parafrasi puntuale
1. Piove. È uno stillicidio 2. senza tonfi 3. di motorette o strilli 4. di bambini. 5. Piove 6. da un cielo che non ha 7. nuvole. 8. Piove 9. sul nulla che si fa 10. in queste ore di sciopero 11. generale. 12. Piove 13. sulla tua tomba 14. a San Felice 15. a Ema 16. e la terra non trema 17. perché non c'è terremoto 18. né guerra. 19. Piove 20. non sulla favola bella 21. di lontane stagioni 22. ma sulla cartella 23. esattoriale, 24. piove sugli ossi di seppia 25. e sulla greppia nazionale. 26. Piove 27. sulla Gazzetta Ufficiale 28. qui dal balcone aperto, 29. piove sul Parlamento, 30. piove su via Solferino, 31. piove senza che il vento 32. smuova le carte. 33. Piove 34. in assenza di Ermione 35. se Dio vuole, 36. piove perché l'assenza 37. è universale 38. e se la terra non trema 39. è perché Arcetri a lei 40. non l'ha ordinato. 41. Piove sui nuovi epistèmi 42. del primate a due piedi, 43. sull'uomo indiato, sul cielo 44. ominizzato, sul ceffo 45. dei teologi in tuta 46. o paludati, 47. piove sul progresso 48. della contestazione, 49. piove sui works in regress, 50. piove 51. sui cipressi malati 52. del cimitero, sgòcciola 53. sulla pubblica opinione. 54. Piove ma dove appari 55. non è acqua né atmosfera, 56. piove perché se non sei 57. è solo la mancanza e può affogare. |
1. Piove. È uno stillicidio 2. senza tonfi 3. di motorette o strilli 4. di bambini. 5. Piove 6. da un cielo privo di 7. nuvole. 8. Piove 9. sull'inattività 10. di queste ore di sciopero 11. generale. 12. Piove 13. sulla tua tomba 14. a San Felice, 15. a Ema, 16. e la terra non trema 17. perché non c'è il terremoto 18. e non si è in guerra. 19. Non piove 20. sulla favola bella 21. di stagioni lontane, 22. ma sulla cartella 23. esattoriale, 24. piove sugli ossi di seppia 25. e sulla mangiatoia statale. 26. Piove 27. sulla Gazzetta Ufficiale 28. qui dal balcone aperto, 29. piove sul Parlamento, 30. piove su via Solferino, 31. piove senza che il vento 32. faccia spostare le carte. 33. Piove 34. in assenza di Ermione 35. se Dio vuole, 36. piove perché l'assenza 37. è universale 38. e se la terra non trema 39. è perché Arcetri a lei 40. non lo ha ordinato. 41. Piove sui nuovi metodi di conoscenza 42. dell'uomo, 43. sull'uomo divinizzato (innalzato a Dio), sul cielo 44. abbassato a misura umana, sul ceffo 45. dei teologi in tuta 46. o in abito talare, 47. piove sul progresso 48. della contestazione, 49. piove sulle opere in regresso, 50. piove 51. sui cipressi "malati" 52. del cimitero, sgocciola 53. sull'opinione pubblica. 54. Piove ma dove tu appari 55. non è acqua né atmosfera, 56. piove perché se non ci sei 57. sento solo la [tua] mancanza nella quale affogare. |
Parafrasi discorsiva
Piove. È uno stillicidio senza tonfi di motorette o strilli di bambini. Piove da un cielo privo di nuvole. Piove sull'inattività di queste ore di sciopero generale. Piove sulla tua tomba a San Felice, a Ema, e la terra non trema perché non c'è il terremoto e non si è in guerra. Non piove sulla favola bella di stagioni lontane, ma sulla cartella esattoriale, piove sugli ossi di seppia e sulla mangiatoia statale. Piove sulla Gazzetta Ufficiale qui dal balcone aperto, piove sul Parlamento, piove su via Solferino, piove senza che il vento faccia spostare le carte. Piove in assenza di Ermione se Dio vuole, piove perché l'assenza è universale e se la terra non trema è perché Arcetri a lei non lo ha ordinato. Piove sui nuovi metodi di conoscenza dell'uomo, sull'uomo deificato, sul cielo abbassato a misura umana, sul ceffo dei teologi in tuta o in abito talare, piove sul progresso della contestazione, piove sulle opere in regresso, piove sui cipressi "malati" del cimitero, sgocciola sull'opinione pubblica. Piove ma dove tu appari non è acqua né atmosfera, piove perché se non ci sei sento solo la [tua] mancanza nella quale affogare.
Figure Retoriche
Anafore: vv. 1-5-8-12-19-24-26-29-30-3133-36-41-47-49-50-54-56: "Piove".
Anastrofi: vv. 19-20-21, v. 53: "Piove/ non sulla favola bella/ di lontane stagioni", "sulla pubblica opinione".
Enjambements: vv. 6-7, vv. 10-11, vv. 22-23, vv. 31-32, vv. 42-43: "da un cielo che non ha/ nuvole", "in queste ore di sciopero/ generale", "sulla cartella/ esattoriale", "piove senza che il vento/ smuova le carte", "sul cielo/ ominizzato".
Metafore: vv. 43-44: "sull'uomo indiato", "sul cielo/ ominizzato".
Analisi e Commento
La lirica Piove fa parte della raccolta Satura, pubblicata da Montale nel 1971. Dopo anni di silenzio poetico e impegno giornalistico il poeta fa partire una nuova fase poetica, in cui abbassa lo stile e il tono, scrivendo poesie più prosastiche. Il titolo ha un doppio significato, in quanto da un lato fa riferimento alla satira, cioè alla polemica nei confronti della società e degli pseudovalori del proprio tempo, e dall'altro alla mescolanza di cose di diverso tipo (dal latino satura).
Il poeta, inoltre, raccoglie le proprie memorie private, sostituendo alle donne simboliche delle raccolte da lui pubblicate in passato la figura della moglie, morta nel 1963. Si tratta di Drusilla Tanzi, soprannominata dal poeta Mosca, a causa della sua forte miopia.
Piove è una parodia della nota Pioggia nel pineto di D'Annunzio, dal registro più basso e dai toni polemici. I richiami alla poesia di D'Annunzio diventano espliciti ai versi 20-21 che alludono alla favola bella/ che ieri/ m'illuse, che oggi t'illude/ o Ermione e al verso 34 in cui viene citata appunto Ermione, la protagonista femminile della pioggia del pineto.
Montale è lontano dall'estetismo e dal superomismo, ma sente la necessità di "attraversare" D'Annunzio che è un poeta che sperimenta moltissimo e dal quale bisogna comunque apprendere. Al verso 24 è presente un'autocitazione ironica che rimanda alla prima raccolta montaliana, gli Ossi di seppia, uscita nel 1925.
Il bersaglio polemico della poesia è il presente, l'epoca di Montale caratterizzata dalle contestazioni e da problemi di vario tipo. Si tratta di una parodia, oltre che della lirica di D'Annunzio, anche della società politica, sociale e culturale in cui il poeta vive e alla quale si sente estraneo.
La pioggia colpisce ogni cosa con durezza, abbattendosi persino sul nulla che si fa nelle ore di sciopero generale, sulla tomba ad Ema in cui è stata sepolta la moglie del poeta, sulla mangiatoia statale alla quale si arricchiscono in maniera disonesta i politici corrotti e il loro entourage, sulla Gazzetta Ufficiale, sul Parlamento, sulla via in cui si trova la sede del Corriere della Sera (nella quale Montale si recava ogni giorno), sugli studi d'antropologia culturale in voga negli anni sessanta e settanta, sull'uomo che si sente un dio e sul cielo che si è abbassato a misura umana, sugli uomini delle due "chiese" dominanti in quel periodo in Italia (quella comunista e quella cattolica), sul progresso della contestazione studentesca e della protesta operaia, sulle opere in regresso, sui cipressi malati del cimitero e persino sull'opinione pubblica.
Fonti: libri scolastici superiori