Friedrich Engels - Il marxismo e la filosofia tedesca


Immagine Friedrich Engels
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Nel 1886, Engels contribuisce con due articoli alla rivista "La nuova epoca". Due anni dopo, questi articoli vengono pubblicati, rivisti e ampliati, in un libro intitolato "Ludovico Feuerbach e il punto d'approdo della filosofia classica tedesca". In questo lavoro, Engels offre una spiegazione concisa, rivolta alle nuove generazioni, dei rapporti che lui e Marx hanno avuto con la filosofia hegeliana e del processo attraverso cui si è realizzato il distacco dall'idealismo. Nel brano selezionato, Engels riassume i concetti fondamentali della concezione materialistica della storia, individuando in essa il cuore del marxismo, che rappresenta il culmine della tradizione filosofica tedesca classica. È importante ricordare che, per Marx ed Engels, il concetto di "ideologia" denota la produzione da parte della classe dominante di una visione distorta della realtà.


Lettura


La concezione tradizionale, a cui indulge anche Hegel, vedeva nello Stato l'elemento determinante, nella società civile l'elemento da esso determinato. Ciò corrisponde alle apparenze. Come nell'uomo singolo tutti gli impulsi delle sue azioni devono, per portarlo ad agire, passare attraverso il suo cervello e trasformarsi in motivi determinanti della sua volontà, così tutti i bisogni della società civile – qualunque sia la classe che è al potere – devono passare attraverso la volontà dello Stato per ottenere validità generale sotto forma di leggi. Questo è il lato formale della cosa, che si comprende da sé; si tratta soltanto di sapere quale è il contenuto di questa volontà solamente formale – tanto del singolo che dello Stato – e da che parte viene questo contenuto; perché si vuole precisamente questo e non altro. E se continuiamo la ricerca troviamo che nella storia moderna la volontà dello Stato è determinata in complesso dai bisogni mutevoli della società civile, dalla supremazia di questa o di quella classe, in ultima istanza dallo sviluppo delle forze produttive e dei rapporti di scambio.

Ma se già nella nostra epoca moderna, con i suoi giganteschi mezzi di produzione e di scambio, lo Stato non costituisce un campo indipendente con una evoluzione indipendente, ma tanto la sua esistenza come la sua evoluzione si devono spiegare, in ultima istanza, con le condizioni della vita economica della società, ciò deve essere ancora più vero per tutte le epoche passate in cui la produzione della esistenza materiale degli uomini non disponeva ancora di risorse così ricche, e quindi le necessità di questa produzione dovevano avere sugli uomini un potere ancora più grande.

Se ancora oggi, nell'epoca della grande industria e delle ferrovie, lo Stato non è in fondo che il riflesso, in forma condensata, dei bisogni economici della classe che domina la produzione, tanto più doveva esser così in un'epoca in cui una generazione umana doveva spendere una parte molto più grande della sua vita per la soddisfazione dei suoi bisogni materiali, ed era quindi dipendente da essi molto più che non lo siamo noi oggi. [...] Se lo Stato e il diritto pubblico sono determinati dai rapporti economici, lo stesso avviene, evidentemente, anche per il diritto civile, il quale in sostanza non fa che sanzionare i rapporti economici normali che esistono tra gli uomini singoli in circostanze determinate. La forma in cui ciò avviene può però essere molto diversa. [...]

Lo Stato ci si presenta come il primo potere ideologico sugli uomini. La società si crea un organo per la difesa dei suoi interessi comuni contro gli attacchi interni ed esterni. Questo organo è il potere dello Stato. Appena sorto, quest'organo si rende indipendente dalla società, e ciò tanto più quanto più diventa organo di una classe determinata, e realizza in modo diretto il dominio di questa classe.

La lotta della classe oppressa contro la classe dominante diventa necessariamente una lotta politica, che si dirige in primo luogo contro il dominio politico della classe dominante. La coscienza del legame tra questa lotta politica e la sua base economica si attutisce e può anche sparire del tutto. [...]

Ma lo Stato, una volta divenuto un potere indipendente dalla società, produce subito una nuova ideologia. Per i politici di professione, per i teorici del diritto pubblico e per i giuristi del diritto privato, infatti, il legame coi fatti economici si perde definitivamente. Poiché in ogni caso singolo i fatti economici devono assumere la forma di motivi giuridici per essere sanzionati in forma di legge, e poiché nel sanzionarli in questo modo, com'è naturale, si deve anche tener conto dell'intero sistema giuridico vigente, perciò la forma giuridica deve essere tutto e il contenuto economico nulla. Diritto pubblico e diritto privato vengono trattati come campi autonomi, che si possono e si debbono esporre secondo un sistema, eliminando in modo conseguente tutte le contraddizioni interne.


Guida alla lettura


1) Qual è la critica che Engels rivolge alla concezione hegeliana dello Stato?
Engels critica la concezione hegeliana dello Stato che vede nello Stato l'elemento determinante e nella società civile l'elemento da esso determinato. Egli spiega che questa concezione corrisponde alle apparenze ma sostiene che, in realtà, lo Stato è il riflesso condensato dei bisogni economici della classe dominante.

2) Che cosa è lo Stato, secondo Engels?
Secondo Engels, lo Stato è essenzialmente il riflesso, in forma condensata, dei bisogni economici della classe dominante. Si crea come un organo per difendere gli interessi comuni della società contro minacce esterne e interne. Tuttavia, una volta formato, diventa indipendente dalla società e, soprattutto quando rappresenta gli interessi di una classe specifica, esercita il dominio diretto di quella classe.

3) Qual è, secondo Engels, il primo obiettivo della lotta della classe oppressa?
Il primo obiettivo della lotta della classe oppressa, secondo Engels, è la lotta politica contro il dominio politico della classe dominante. Lo Stato, essendo il primo potere ideologico sugli uomini, diventa l'organo attraverso il quale la classe dominante esercita il suo dominio, e quindi diventa il principale obiettivo della lotta della classe oppressa.


Guida alla Comprensione


1) Alla luce del brano di Engels sintetizza i principi fondamentali della concezione materialistica della storia.
La concezione materialistica della storia, secondo il brano di Engels, si basa su diversi principi fondamentali:

Determinismo economico: Lo Stato e il diritto pubblico sono determinati dai rapporti economici. Questo significa che le istituzioni politiche e legali di una società sono influenzate e determinate dalle condizioni economiche e dalla lotta di classe.
Primato dell'economia: Lo Stato è il riflesso, in forma condensata, dei bisogni economici della classe dominante. Questo implica che le strutture politiche e legali di una società sono principalmente orientate a servire gli interessi della classe dominante, che detiene il controllo dei mezzi di produzione.
Indipendenza del potere statale: Una volta sorto, il potere dello Stato diventa indipendente dalla società e si rende organo di una classe determinata, realizzando in modo diretto il dominio di questa classe. Questo sottolinea il ruolo dello Stato come strumento di dominio politico della classe dominante.
Produzione di ideologia: Lo Stato, una volta divenuto un potere indipendente dalla società, produce una nuova ideologia. Questo significa che le istituzioni statali generano e promuovono un sistema di credenze e valori che giustificano e perpetuano il dominio della classe dominante, spesso distaccandosi dai fatti economici reali.

In sintesi, la concezione materialistica della storia sostiene che le dinamiche sociali, politiche e legali di una società sono principalmente determinate dalle relazioni economiche e dalla lotta di classe, con lo Stato che agisce come strumento per il mantenimento e il perpetuarsi del dominio della classe dominante.

2) Spiega in che senso lo Stato è, secondo Engels, il «primo potere ideologico sugli uomini».
Secondo Engels, lo Stato è il "primo potere ideologico sugli uomini" nel senso che rappresenta un organo creato dalla società per difendere i suoi interessi comuni contro le minacce interne ed esterne. Tuttavia, una volta formato, questo organo diventa indipendente dalla società stessa, soprattutto quando diventa l'organo di una classe specifica e realizza direttamente il dominio di questa classe. In altre parole, il potere dello Stato, una volta costituito, si separa dalla società e diventa uno strumento di dominio della classe che lo controlla, esercitando un forte influsso ideologico sugli individui.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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