Auguste Comte - L'idea del consenso in sociologia


Immagine Auguste Comte
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Il Corso di filosofia positiva di Comte è una raccolta di sei volumi, pubblicati tra il 1830 e il 1842, che rappresentano il frutto della sua attività di insegnamento tenuta nel suo appartamento parigino tra il 1826 e il 1829, di fronte a un pubblico di uditori di alto livello. Questi volumi, composti da sessanta lezioni, offrono un'analisi completa e ben argomentata della filosofia di Comte, che successivamente sarà resa più accessibile nel suo Discorso sullo spirito positivo del 1844. In particolare, il brano che ci interessa affronta un tema centrale nella proposta filosofica di Comte: il consenso. Comte sostiene che il consenso sia fondamentale per comprendere scientificamente la società e per perseguire l'armonizzazione delle sue funzioni attraverso azioni politiche mirate. In questo passaggio, viene evidenziato sia il concetto di applicazione del modello biologico all'analisi sociale, che sottende alla fondazione della sociologia secondo Comte, sia il legame tra questo approccio scientifico e il progetto politico di ordine sociale che la sociologia stessa è chiamata a sostenere.


Lettura


Due motivi principali dovrebbero qui farmi maggiormente insistere su questo concetto elementare del consenso fondamentale proprio dell'organismo sociale: sia innanzitutto in virtù della estrema importanza filosofica di questa idea madre della statica sociale, che deve, per sua natura, costituire la prima base razionale di tutta la nuova filosofia politica; sia anche, subordinatamente, perché, dovendo le considerazioni di sociologia puramente dinamica essere spontaneamente preponderanti in tutto il resto di questo volume, in quanto sono oggi più direttamente interessanti e perciò meglio comprese, diverrebbe tanto più necessario caratterizzare preventivamente lo spirito generale della sociologia statica, che non potrà in seguito essere quasi mai considerata che in maniera indiretta o implicita.

Presa in tutta la sua estensione, cioè senza eliminare questa essenziale correlazione, ora sufficientemente analizzata, tra l'idea di società e quella di governo, una simile concezione positiva dell'armonia sociale produce spontaneamente, come avevo detto, con l'insieme della sua concreta applicazione, il fondamento scientifico d'una sana teoria elementare dell'ordine politico propriamente detto, sia spirituale, sia temporale.

Infatti essa conduce direttamente a considerare sempre, al riparo da ogni arbitrio, l'ordine artificiale e volontario come un semplice prolungamento generale di quell'ordine naturale ed involontario verso il quale tendono naturalmente senza sosta, per un motivo qualsiasi, le diverse società umane: di modo che ogni istituzione politica veramente razionale, per comportare una vera e durevole efficacia sociale, deve costantemente avvalersi di un'esatta analisi preliminare delle tendenze spontanee corrispondenti, le quali soltanto possono dare alla sua autorità radici sufficientemente forti: in una parola si tratta essenzialmente di prendere in considerazione l'ordine, per perfezionarlo convenientemente, e non certo per crearlo, il che sarebbe impossibile.

Dal punto di vista scientifico, che in questo trattato deve prevalere, questa idea madre dell'universale solidarietà sociale diventa qui l'inevitabile conseguenza ed il complemento indispensabile d'una idea fondamentale dichiarata, nel volume precedente, come adatta in alto grado allo studio degli esseri viventi. Con rigore scientifico, questa idea del consenso, non è affatto, senza dubbio, strettamente specifica di un simile studio, e si presenta direttamente come dovente essere, per sua natura, necessariamente comune a tutti i fenomeni, ma con grandi differenze di intensità e varietà, e, per conseguenza, d'importanza filosofica. Si può dire infatti che dovunque vi sia un sistema qualsiasi, deve esistere di conseguenza una certa solidarietà [...].

Ma si deve a questo proposito riconoscere, in linea di principio, che il consenso diventa sempre tanto più profondo ed evidente quanto più si riferisce a fenomeni gradualmente più complessi e meno generali [...] è soprattutto ai sistemi organici, a causa della loro maggiore complessità, che apparterrà sempre essenzialmente il concetto scientifico di solidarietà e di consenso, malgrado la sua necessaria universalità. È soltanto allora che questa idea, finora puramente secondaria, costituisce direttamente la base indispensabile dell'insieme delle concezioni positive; e la sua supremazia vi diviene sempre in tal modo tanto più evidente quanto più si tratta di organismi composti o di fenomeni complessi e importanti.


Guida alla lettura


1) In quali ambiti Comte dichiara applicabile l'idea di consenso?
Comte dichiara che l'idea di consenso non è specifica solo per lo studio degli esseri viventi ma si presenta come necessaria per tutti i fenomeni, con variazioni di intensità e importanza filosofica. Afferma che dovunque vi sia un sistema, esiste una certa solidarietà corrispondente. Tuttavia, sottolinea che il consenso diventa particolarmente evidente e profondo nei sistemi organici, a causa della loro maggiore complessità.

2) Quale idea sta alla base di una sana teoria elementare dell'ordine politico?
La base di una sana teoria elementare dell'ordine politico è l'idea del consenso, come indicato nel testo. Questa idea è considerata cruciale per comprendere scientificamente la società e costituisce il fondamento per istituire istituzioni politiche razionali e durature.

3) Da che cosa scaturisce o, meglio, a che cosa deve rapportarsi l'ordine artificiale costruito dalla politica?
L'ordine artificiale costruito dalla politica deve rapportarsi all'ordine naturale e involontario delle società umane. In altre parole, deve essere un prolungamento generale di quell'ordine naturale verso il quale tendono spontaneamente le diverse società umane. Questo significa che le istituzioni politiche razionali devono basarsi sull'analisi delle tendenze spontanee delle società e cercare di perfezionare l'ordine esistente anziché crearne uno nuovo.

4) Da quali discipline deriva il modello di solidarietà usato da Comte per l'analisi della struttura sociale e a quali altri ambiti di studio si può applicare?
Il modello di solidarietà usato da Comte per l'analisi della struttura sociale deriva principalmente dalla biologia, in particolare dal concetto di organismo. Comte applica questo modello alla società per comprendere le sue dinamiche e funzionamenti. Tuttavia, il testo suggerisce che questo concetto di solidarietà e consenso non è specifico solo per lo studio della società, ma è visto come una necessità comune a tutti i fenomeni, anche se con differenze di intensità e varietà. Pertanto, oltre alla sociologia, questo modello potrebbe essere applicato anche ad altre discipline scientifiche che studiano sistemi complessi e interrelazioni, come la biologia, l'ecologia o la psicologia sociale.


Guida alla Comprensione


1) Perché il concetto di consenso può fare da tramite tra l'ambito scientifico dell'analisi del sistema sociale e quello dell'azione politica volontaria?
Il concetto di consenso può fungere da tramite tra l'ambito scientifico dell'analisi del sistema sociale e quello dell'azione politica volontaria perché, come affermato nel testo, esso rappresenta una chiave per la comprensione scientifica della società e costituisce il fine dell'azione politica volta all'armonizzazione delle sue funzioni. Inoltre, il passaggio sottolinea che le istituzioni politiche efficaci devono basarsi sull'analisi delle tendenze spontanee delle società umane, le quali forniscono le radici sufficientemente forti per l'autorità politica. Pertanto, il consenso, inteso come solidarietà sociale universale, offre una base razionale sia per l'analisi scientifica della società che per l'azione politica finalizzata a perfezionare l'ordine esistente.

2) Che cosa comporta considerare l'ordine politico un'espansione delle tendenze presenti nella natura del sistema sociale?
Considerare l'ordine politico un'espansione delle tendenze presenti nella natura del sistema sociale implica che le istituzioni politiche devono essere concepite come un prolungamento naturale dell'ordine esistente all'interno della società umana. Ciò significa che queste istituzioni devono basarsi sull'analisi delle tendenze spontanee delle società umane anziché essere costruite arbitrariamente. L'ordine politico dovrebbe quindi mirare a perfezionare l'ordine sociale già presente anziché cercare di crearne uno completamente nuovo, cosa che il testo afferma essere impossibile. Questa visione implica un approccio più organico e basato sulla comprensione delle dinamiche sociali esistenti.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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