Karl Marx - Il potere del denaro


Immagine Karl Marx
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Nel 1844, durante il suo soggiorno a Parigi, Karl Marx inizia a dedicarsi con grande interesse all'economia politica. Compila diversi quaderni contenenti estratti delle opere dei principali economisti e annotazioni personali. Da questi quaderni nasce l'opera pubblicata nel 1932 a Berlino con il titolo "Manoscritti economico-filosofici del 1844", suddivisa in tre manoscritti. Nel terzo manoscritto è presente una breve sezione dedicata al denaro, che riproponiamo qui. In questa sezione, Marx sviluppa un tema che aveva già trattato nel 1843 in "La questione ebraica" e che continuerà a essere centrale nella sua successiva elaborazione: il denaro è il grande mediatore, la forza che regola il rapporto dell'uomo con se stesso e con gli altri. Probabilmente influenzato dall'opera del comunista tedesco Moses Hess, "L'essenza del denaro", letta l'anno precedente e nella quale il denaro è visto come espressione di una società dominata dall'egoismo, Marx sostiene che nella società borghese gli individui non vengono valutati – e non si valutano essi stessi – per ciò che sono o per le loro capacità, ma per il denaro che possiedono. Il denaro è capace di far sembrare le persone qualcosa che non sono realmente, con un effetto quasi magico che priva le relazioni di ogni autenticità. In un manoscritto del 1851, Marx descrive la società borghese affermando che il potere del denaro è divenuto l'universale "nexus rerum et hominum", il nesso tra le cose e gli uomini. Da questa prospettiva, il predominio del denaro nella vita delle persone è l'altra faccia del fenomeno dell'alienazione, della perdita di sé.


Lettura


Il denaro, possedendo la caratteristica di comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli oggetti, è dunque l'oggetto in senso eminente. L'universalità di questa sua caratteristica costituisce l'onnipotenza del suo essere; è tenuto per ciò come l'essere onnipotente... il denaro fa da mezzano tra il bisogno e l'oggetto, tra la vita e i mezzi di sussistenza dell'uomo. Ma ciò che media a me la mia vita, mi media pure l'esistenza degli altri uomini per me. Questo è per me l'altro uomo.

«Eh, diavolo! Certamente mani e piedi, testa e sedere son tuoi! Ma tutto quel che io mi posso godere allegramente, non è forse meno mio? Se posso pagarmi sei stalloni, le loro forze non sono le mie? Io ci corro su, e sono perfettamente a mio agio come se io avessi ventiquattro gambe» (Goethe, Faust, Mefistofele).
Shakespeare nel Timone di Atene:
«Oro? Oro giallo, fiammeggiante, prezioso? No, o dèi, non sono un vostro vano adoratore. Radici, chiedo ai limpidi cieli. Ce n'è abbastanza per far nero il bianco, brutto il bello, ingiusto il giusto, volgare il nobile, vecchio il giovane, codardo il coraggioso... Esso allontana... i sacerdoti dagli altari, strappa di sotto al capo del forte il guanciale. Questo giallo schiavo unisce e infrange le fedi; benedice i maledetti; rende gradita l'orrida lebbra; onora i ladri e dà loro titoli, riverenze, lode nel consesso dei senatori. è desso che fa risposare la vedova afflitta; colei che l'ospedale e le piaghe ulcerose fanno apparire disgustosa, esso profuma e prepara di nuovo giovane per il giorno d'aprile. Avanti, o dannato metallo, tu prostituta comune dell'umanità, che rechi la discordia tra i popoli...»
E più oltre:
«Tu dolce regicida, o caro divorzio tra padre e figlio, tu splendido profanatore del più puro letto coniugale, tu Marte valoroso, seduttore sempre giovane, fresco, amato, delicato, il cui rossore scioglie la neve consacrata nel grembo di Diana; tu, dio visibile, che fondi insieme strettamente le cose impossibili, e le costringi a baciarsi! Tu parli in ogni lingua, per ogni intento; o tu pietra di paragone di tutti i cuori pensa, l'uomo, il tuo schiavo si ribella; e col tuo valore gettalo in una discordia che tutto confonda in modo che le bestie abbiano l'impero del mondo».

Shakespeare descrive l'essenza del denaro in modo veramente incisivo. Per comprenderlo, cominciamo dall'interpretazione del passo di Goethe. Ciò che mediante il denaro è a mia disposizione, ciò che io posso pagare, ciò che il denaro può comprare, quello sono io stesso, il possessore del denaro medesimo. Quanto grande è il potere del denaro, tanto grande è il mio potere. Le caratteristiche del denaro sono le mie stesse caratteristiche e le mie forze essenziali, cioè sono le caratteristiche e le forze essenziali del suo possessore. Ciò che io sono e posso, non è quindi affatto determinato dalla mia individualità. Io sono brutto, ma posso comprarmi la più bella tra le donne. E quindi io non sono brutto, perché l'effetto della bruttezza, la sua forza repulsiva, è annullata dal denaro. Io, considerato come individuo, sono storpio, ma il denaro mi procura ventiquattro gambe; quindi non sono storpio. Io sono un uomo malvagio, disonesto, senza scrupoli, stupido; ma il denaro è onorato, e quindi anche il suo possessore. Il denaro è il bene supremo, e quindi il suo possessore è buono; il denaro inoltre mi toglie la pena di esser disonesto; e quindi si presume che io sia onesto. Io sono uno stupido, ma il denaro è la vera intelligenza di tutte le cose; e allora come potrebbe essere stupido chi lo possiede? Inoltre costui potrà sempre comperarsi le persone intelligenti, e chi ha potere sulle persone intelligenti, non è più intelligente delle persone intelligenti? Io che col denaro ho la facoltà di procurarmi tutto quello a cui il cuore umano aspira, non possiedo forse tutte le umane facoltà? Forse che il mio denaro non trasforma tutte le mie deficienze nel loro contrario?

E se il denaro è il vincolo che mi unisce alla vita umana, che unisce a me la società, che mi collega con la natura e gli uomini, non è il denaro forse il vincolo di tutti i vincoli? Non può esso sciogliere e stringere ogni vincolo? E quindi non è forse anche il dissolvitore universale? Esso è tanto la vera moneta spicciola quanto il vero cemento, la forza galvano-chimica della società.

Shakespeare rileva nel denaro soprattutto due caratteristiche:
1) è la divinità visibile, la trasformazione di tutte le caratteristiche umane e naturali nel loro contrario, la confusione universale e l'universale rovesciamento delle cose. Esso fonde insieme le cose impossibili;

2) è la meretrice universale, la mezzana universale degli uomini e dei popoli.
La confusione e il rovesciamento di tutte le qualità umane e naturali, la fusione delle cose impossibili – la forza divina – propria del denaro risiede nella sua essenza in quanto è l'essenza estraniata, che espropria e si aliena, dell'uomo come essere generico. Il denaro è il potere alienato dell'umanità.

Quello che io non posso come uomo, e quindi quello che le mie forze essenziali individuali non possono, lo posso mediante il denaro. Dunque il denaro fa di ognuna di queste forze essenziali qualcosa che esso in sé non è, cioè ne fa il suo contrario. Quando io ho voglia di mangiare oppure voglio servirmi della diligenza perché non sono abbastanza forte per fare il cammino a piedi, il denaro mi procura tanto il cibo quanto la diligenza, cioè trasforma i miei desideri da entità rappresentate e li traduce dalla loro esistenza pensata, rappresentata, voluta nella loro esistenza sensibile, reale, li traduce dalla rappresentazione nella vita, dall'essere rappresentato nell'essere reale. In quanto è tale mediazione, il denaro è la forza veramente creatrice.

La domanda esiste, sì, anche per chi non ha denaro, ma la sua domanda è un puro ente dell'immaginazione, che non ha nessun effetto, nessuna esistenza per me, per un terzo, per la [...]; e quindi resta per me stesso irreale, privo di oggetto. La differenza tra la domanda che ha effetto, in quanto è fondata sul denaro, e la domanda che non ha effetto, in quanto è fondata soltanto sul mio bisogno, sulla mia passione, sul mio desiderio, ecc. è la stessa differenza che passa tra l'essere e il pensare, tra la semplice rappresentazione quale esiste dentro di me e la rappresentazione qual è per me come oggetto reale fuori di me.

Quando non ho denaro per viaggiare, non ho nessun bisogno, cioè nessun bisogno reale e realizzantesi di viaggiare. Se ho una certa vocazione per lo studio, ma non ho denaro per realizzarla, non ho nessuna vocazione per lo studio, cioè nessuna vocazione efficace, nessuna vocazione vera. Al contrario, se io non ho realmente nessuna vocazione per lo studio, ma ho la volontà e il denaro, ho una vocazione efficace.

Il denaro, in quanto è il mezzo e il potere esteriore, cioè nascente non dall'uomo come uomo, né dalla società umana come società, in quanto è il mezzo universale e il potere universale di ridurre la rappresentazione a realtà e la realtà a semplice rappresentazione, trasforma tanto le forze essenziali reali, sia umane che naturali in rappresentazioni meramente astratte e quindi in imperfezioni, in penose fantasie, quanto, d'altra parte, le imperfezioni e le fantasie reali, le forze essenziali realmente impotenti, esistenti soltanto nell'immaginazione dell'individuo, in forze essenziali reali e in poteri reali. Già in base a questa determinazione il denaro è dunque l'universale rovesciamento delle individualità, rovesciamento che le capovolge nel loro contrario e alle loro caratteristiche aggiunge caratteristiche che sono in contraddizione con quelle.

Sotto forma della potenza sovvertitrice qui descritta il denaro si presenta poi anche in opposizione all'individuo e ai vincoli sociali ecc., che affermano di essere entità per se stesse. Il denaro muta la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, l'odio in amore, la virtù in vizio, il vizio in virtù, il servo in padrone, il padrone in servo, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità. Poiché il denaro, in quanto è il concetto esistente e in atto del valore, confonde e inverte ogni cosa, è la universale confusione e inversione di tutte le cose, e quindi il mondo rovesciato, la confusione e l'inversione di tutte le qualità naturali ed umane.

Chi può comprare il coraggio, è coraggioso anche se è vile. Siccome il denaro si scambia non con una determinata qualità, né con una cosa determinata, né con alcuna delle forze essenziali dell'uomo, ma con l'intero mondo oggettivo, umano e naturale, esso quindi, considerato dal punto di vista del suo possessore, scambia le caratteristiche e gli oggetti gli uni con gli altri, anche se si contraddicono a vicenda. È la fusione delle cose impossibili; esso costringe gli oggetti contraddittori a baciarsi.

Se presupponi l'uomo come uomo e il suo rapporto col mondo come un rapporto umano, potrai scambiare amore soltanto con amore, fiducia solo con fiducia ecc. Se vuoi godere dell'arte, devi essere un uomo artisticamente educato; se vuoi esercitare qualche influsso sugli altri uomini, devi essere un uomo che agisce sugli altri uomini stimolandoli e sollecitandoli realmente. Ognuno dei tuoi rapporti con l'uomo, e con la natura, dev'essere una manifestazione determinata e corrispondente all'oggetto della tua volontà, della tua vita individuale nella sua realtà. Se tu ami senza suscitare una amorosa corrispondenza, cioè se il tuo amore come amore non produce una corrispondenza d'amore, se nella tua manifestazione vitale di uomo amante non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è un'infelicità.


Guida alla lettura


1) In che cosa consiste il potere del denaro secondo Marx?
Secondo Marx, il potere del denaro consiste nella sua capacità di mediare e trasformare i rapporti tra gli uomini e gli oggetti, tra gli uomini e la società, e tra gli uomini stessi. Il denaro è visto come un'entità onnipotente che permette agli individui di superare i propri limiti e difetti, attribuendo loro qualità che non possiedono realmente. In particolare, Marx sottolinea i seguenti aspetti del potere del denaro:

Mediatore Universale: Il denaro fa da mezzano tra il bisogno e l'oggetto, tra la vita e i mezzi di sussistenza dell'uomo. Esso media non solo la vita dell'individuo ma anche l'esistenza degli altri uomini per lui.
Attribuzione di Qualità: Le caratteristiche del denaro diventano le caratteristiche del suo possessore. Per esempio, il denaro può trasformare la bruttezza in bellezza, la debolezza in forza, e l'ignoranza in intelligenza.
Potere di Trasformazione: Il denaro trasforma i desideri e i bisogni da entità puramente immaginate in realtà concrete. Quello che una persona non può ottenere attraverso le proprie capacità, lo può ottenere mediante il denaro.
Inversione delle Qualità: Il denaro è descritto come la "meretrice universale" che può invertire tutte le qualità umane e naturali, trasformando la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, la virtù in vizio, e così via. Esso è la "universale confusione e inversione di tutte le cose."
Superamento delle Limitazioni Individuali: Marx sostiene che il denaro permette di realizzare ciò che l'individuo, per sua natura, non potrebbe mai ottenere. Per esempio, una persona senza vocazione reale per lo studio può avere una vocazione efficace se ha il denaro per perseguirla.
Vincolo Universale: Il denaro è il "vincolo di tutti i vincoli" che unisce l'uomo alla vita umana, alla società, alla natura e agli altri uomini ma allo stesso tempo è il dissolvitore universale che può sciogliere ogni vincolo.

In sintesi, per Marx, il potere del denaro risiede nella sua capacità di superare le limitazioni personali, di mediare tutte le relazioni sociali ed economiche, e di trasformare la realtà in modi che alterano profondamente la natura autentica delle interazioni umane e sociali.

2) Riassumi concettualmente il significato dei brani di Goethe e di Shakespeare.
Nel testo, Marx cita sia Goethe che Shakespeare per illustrare il potere trasformativo e alienante del denaro.

Brano di Goethe

Goethe, attraverso il personaggio di Mefistofele nel Faust, esprime come il denaro possa trasformare le limitazioni personali in potere e possibilità. Mefistofele afferma che, sebbene un individuo possieda fisicamente mani, piedi e testa, ciò che il denaro può comprare diventa parte delle sue capacità e del suo essere. Ad esempio, con il denaro si possono acquistare cavalli e quindi si ottiene la capacità di muoversi come se si avessero molte gambe. Questo concetto riflette come il denaro possa annullare le debolezze individuali e dare l'illusione di superare i limiti naturali.

Brano di Shakespeare

Shakespeare, in Timone di Atene, descrive il denaro come un potere sovvertitore e corruttore. Il denaro può trasformare la realtà e le qualità delle cose e delle persone nel loro contrario: può rendere nobile il volgare, giusto l'ingiusto, e così via. Viene descritto come una "divinità visibile" che ha il potere di cambiare e confondere ogni cosa, unendo e separando le cose opposte. Inoltre, Shakespeare lo definisce come la "meretrice universale", che media i rapporti tra gli uomini e corrompe ogni valore umano.

Riassunto concettuale

Entrambi i brani sottolineano il potere del denaro di trasformare la realtà e le qualità umane. Goethe evidenzia come il denaro permetta agli individui di superare i propri limiti fisici e personali, rendendoli capaci di cose altrimenti impossibili. Shakespeare, invece, mette in luce la capacità del denaro di corrompere e invertire i valori e le relazioni, causando una confusione universale e una distorsione delle qualità umane e naturali. Marx utilizza queste citazioni per dimostrare come il denaro agisca come un agente di alienazione, che permette agli individui di acquisire caratteristiche e poteri che non sono intrinsecamente loro ma che sono piuttosto acquisiti attraverso il possesso del denaro.

3) Riassumi per punti le tesi di Marx sul potere e gli effetti del denaro.
Ecco un riassunto per punti delle tesi di Marx sul potere e gli effetti del denaro, basato sul testo fornito:

Il denaro come mediatore universale:

Il denaro media il rapporto tra il bisogno e l'oggetto, tra la vita e i mezzi di sussistenza.
Media anche l'esistenza degli altri uomini per l'individuo che possiede denaro.

Potere trasformativo del denaro:

Il denaro ha il potere di trasformare le qualità degli individui, conferendo loro caratteristiche che non possiedono realmente.
Le caratteristiche del denaro diventano le caratteristiche del suo possessore (es. bruttezza annullata, disabilità compensata).

Alienazione e dominio del denaro:

Il denaro è la forza che priva i rapporti umani di autenticità, creando alienazione.
Nella società borghese, il denaro è il "nexus rerum et hominum", il nesso tra le cose e gli uomini, indicato come potere alienato dell'umanità.

Confusione e inversione delle qualità umane:

Il denaro causa la confusione e il rovesciamento delle qualità umane e naturali (es. infedeltà in fedeltà, odio in amore).
È visto come una forza divina e sovvertitrice, capace di unire e far baciare oggetti contraddittori.

Il denaro e la soddisfazione dei bisogni:

Senza denaro, i bisogni rimangono puramente immaginari e privi di effetto.
Il denaro è necessario per trasformare i desideri e le passioni in realtà concreta (es. viaggiare, studiare).

La potenza creativa del denaro:

Il denaro è visto come forza creativa che trasforma desideri e rappresentazioni in realtà.
Rende effettive le capacità e le vocazioni, anche se non esistono naturalmente nell'individuo.

Rovesciamento delle individualità:

Il denaro capovolge le individualità trasformandole nel loro contrario.
È un mezzo universale per trasformare rappresentazioni astratte in realtà e viceversa.

Rapporti umani autentici:

In un rapporto umano autentico, scambi come amore e fiducia devono avvenire in maniera corrispondente e reale.
Il denaro, invece, sovverte questi rapporti, rendendoli dipendenti dalla sua mediazione.

Questi punti riassumono le idee di Marx sul denaro e i suoi effetti sulla società e sugli individui, come presentate nel testo.

4) Che cosa significa che il denaro sovverte il significato di ogni cosa?
Il denaro sovverte il significato di ogni cosa perché ha la capacità di trasformare le qualità umane e naturali nel loro contrario. Questo processo è descritto come una "confusione universale e l'universale rovesciamento delle cose". Marx afferma che il denaro può:

Convertire la bruttezza in bellezza, l'infermità in forza, la malvagità in onestà, la stupidità in intelligenza.
Trasformare il bisogno e i desideri umani da entità immaginate a realtà concrete.
Scambiare le caratteristiche e gli oggetti, anche se si contraddicono a vicenda.

In pratica, il denaro è visto come un potere alienato dell'umanità che può annullare e capovolgere le qualità autentiche degli individui e della società. Ad esempio, una persona priva di bellezza, forza, o intelligenza può, grazie al denaro, acquistare l'apparenza di queste qualità e godere dei benefici ad esse associati. In questo modo, il denaro diventa una forza che crea una realtà fittizia, sovvertendo il vero significato e valore delle cose e dei rapporti umani.


Guida alla Comprensione


1) Spiega in che modo, secondo Marx, il denaro conferisca potere sugli altri al suo possessore, permettendogli di disporre di forze non sue.
Secondo Marx, il denaro conferisce potere sugli altri al suo possessore in vari modi, permettendogli di disporre di forze e qualità che non gli appartengono direttamente. Questo è spiegato attraverso diverse argomentazioni presenti nel testo:

Trasformazione delle Deficienze in Qualità: Marx afferma che il denaro ha il potere di trasformare le deficienze di un individuo nel loro contrario. Per esempio, anche se una persona è brutta, può comprarsi la più bella delle donne, annullando così l'effetto della bruttezza grazie al denaro. Analogamente, un individuo storpio può procurarsi ventiquattro gambe tramite il denaro, eliminando la sua disabilità (parte 2).
Acquisizione di Qualità Non Proprie: Marx sostiene che le caratteristiche del denaro diventano le caratteristiche del suo possessore. Un uomo può essere malvagio o stupido, ma se possiede denaro, questo gli conferisce rispettabilità e intelligenza agli occhi della società. Il denaro è considerato la vera intelligenza di tutte le cose e può procurare persone intelligenti al servizio del suo possessore, rendendolo quindi apparentemente più intelligente (parte 2).
Rovescio dei Valori e delle Qualità: Il denaro ha la capacità di invertire i valori e le qualità umane e naturali. Può trasformare l'amore in odio, la virtù in vizio, e viceversa. Questa capacità del denaro di sovvertire le caratteristiche umane rende il mondo "rovesciato" secondo Marx, creando una confusione universale (parte 3).
Mezzo Universale di Scambio: Marx descrive il denaro come un mezzo universale che può scambiare tutte le caratteristiche e gli oggetti tra loro, anche se si contraddicono a vicenda. Questo potere del denaro lo rende un elemento che costringe gli oggetti contraddittori a "baciarsi", rendendo possibile la fusione delle cose impossibili (parte 3).

In sintesi, secondo Marx, il denaro permette al suo possessore di disporre di forze non sue perché può comprare qualsiasi cosa, trasformando le sue deficienze in qualità e sovvertendo i valori umani e naturali, rendendo il denaro un potere alienato dell'umanità.

2) Spiega il potere del denaro di conferire caratteristiche positive al proprietario, modificando l'atteggiamento degli altri nei suoi confronti.
Il potere del denaro, risiede nella sua capacità di trasformare le caratteristiche e le percezioni degli individui, indipendentemente dalle loro qualità intrinseche. Marx sostiene che il denaro può conferire al possessore attributi positivi che quest'ultimo, in realtà, non possiede.

Ecco come il denaro modifica l'atteggiamento degli altri nei confronti del suo proprietario:

Attrattività e Prestigio: Il denaro può rendere attraente una persona altrimenti considerata brutta. Marx esemplifica questo concetto dicendo che una persona brutta può comprarsi la donna più bella, annullando così l'effetto della sua bruttezza.
Capacità e Forza: Il denaro può procurare mezzi che compensano le deficienze fisiche. Ad esempio, una persona storpia può usare il denaro per ottenere "ventiquattro gambe", facendo sì che non venga più considerata storpia.
Onestà e Intelligenza: Anche le caratteristiche morali e intellettuali possono essere sovvertite dal denaro. Una persona malvagia, disonesta e stupida può essere vista come onesta e intelligente perché il denaro è "onorato" e può comprare persone intelligenti. Chi possiede il denaro viene percepito come possedente anche le qualità attribuite al denaro stesso.
Potere Universale: Il denaro è descritto come un potere universale che permette di realizzare desideri e bisogni, trasformando le rappresentazioni immaginate in realtà concreta. Questo potere sovvertitore conferisce al possessore una sorta di onnipotenza nelle relazioni sociali.
Confusione e Inversione delle Qualità: Marx spiega che il denaro inverte e confonde tutte le qualità naturali e umane. Esso può trasformare il vigliacco in coraggioso, l'infedele in fedele, il virtuoso in vizioso e viceversa. Questa capacità di rovesciare le caratteristiche autentiche degli individui fa sì che il denaro sia visto come un "universale rovesciamento delle individualità".

In sintesi, il denaro conferisce al suo possessore caratteristiche positive e desiderabili, trasformando la percezione degli altri nei suoi confronti. Questo avviene perché il denaro ha il potere di convertire le mancanze e le debolezze in qualità opposte, influenzando così le relazioni sociali e personali del suo proprietario.

3) Soffermati sul rapporto tra bisogni e realtà, spiegando in che senso il denaro intervenga a modificare sostanzialmente il giudizio di validità sui desideri.
Marx evidenzia come il denaro, essendo il mezzo universale e il potere universale di trasformare la rappresentazione in realtà e viceversa, influenzi profondamente il giudizio di validità sui desideri umani. In particolare, Marx spiega che il denaro trasforma i bisogni e i desideri umani in rappresentazioni astratte, rendendo così le forze essenziali reali e naturali in semplici fantasie o imperfezioni. Ciò significa che il denaro non solo soddisfa i bisogni materiali ma influisce anche sulla percezione e sulla valutazione di tali bisogni.

Ad esempio, Marx spiega che se una persona desidera viaggiare ma non ha denaro per farlo, il desiderio stesso diventa una mera rappresentazione astratta, priva di efficacia e realizzazione. Tuttavia, se la stessa persona ha il denaro per viaggiare, il desiderio diventa effettivo e realizzato. In questo modo, il denaro non solo fornisce i mezzi per soddisfare i bisogni ma determina anche quali bisogni sono considerati validi e reali, trasformando le aspirazioni umane in realtà tangibili.

Quindi, il denaro non solo agisce come mezzo di scambio per l'acquisto di beni e servizi ma influenza anche il modo in cui le persone percepiscono e valutano i loro bisogni e desideri, conferendo loro una validità e una realtà in base alla disponibilità finanziaria.

4) Discuti la tesi conclusiva di Marx, secondo cui eliminare la mediazione del denaro dai rapporti umani li ricondurrebbe alla verità originaria dei sentimenti.
Secondo Marx, eliminare la mediazione del denaro dai rapporti umani significherebbe riportarli alla "verità originaria dei sentimenti". Questo concetto si basa sulla sua critica al ruolo alienante del denaro nella società borghese. Marx sostiene che il denaro, essendo il "mezzo universale e il potere universale di ridurre la rappresentazione a realtà e la realtà a semplice rappresentazione", trasforma le relazioni umane in modo che le caratteristiche e le forze essenziali reali diventino rappresentazioni astratte, perdendo così la loro autenticità e verità.

Secondo Marx, se l'individuo fosse in grado di soddisfare i propri bisogni e desideri senza il filtro del denaro, le sue relazioni con gli altri e con la natura sarebbero più autentiche e sincere. Ad esempio, se l'amore non fosse influenzato dal denaro, sarebbe basato su sentimenti genuini anziché su considerazioni materiali. Marx critica il concetto che il denaro possa trasformare ogni cosa in quanto ritiene che le relazioni umane autentiche siano basate su scambi emotivi e non su transazioni monetarie.

Pertanto, la tesi di Marx è che eliminare il ruolo dominante del denaro nei rapporti umani porterebbe a una maggiore autenticità e sincerità nelle relazioni, riportando gli individui alla "verità originaria dei sentimenti".

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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