Otto Neurath - Il linguaggio fisicalista


Immagine Otto Neurath
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Il brano che segue è tratto dall'articolo "Soziologie im Physikalismus", pubblicato nel 1931 sulla rivista «Erkenntnis», il periodico ufficiale del movimento logico-empirista. Nello stesso anno, Otto Neurath pubblicò su «Scientia» l'articolo "Physikalismus" e su «The Monist» il testo "Physicalism. The Philosophy of the Viennese Circle": questi tre scritti delineano per la prima volta in modo completo il programma fisicalista di Neurath. L'anno seguente, Neurath pubblicherà ancora su «Erkenntnis» un altro articolo intitolato "Protokollsätze" che rappresenta il punto di transizione dalla prima alla seconda fase dell'empirismo logico. Nel testo che presentiamo, Neurath sostiene che la conoscenza non ha origine in un contenuto specifico o in un'esperienza fenomenica particolare, piuttosto nel flusso generale del linguaggio. Il linguaggio, secondo Neurath, è un fatto fisico come qualsiasi altro oggetto e non un simbolo che rappresenta qualcos'altro. Pertanto, non esiste un mondo di oggetti di cui il linguaggio si limita a parlare: mondo e linguaggio fisicalista sono inseparabilmente presenti l'uno all'altro.


Lettura


La scienza unificata esprime ogni cosa nel suo linguaggio unificato, comune al cieco e a chi vede, al sordo e a chi ode. Esso è «intersensoriale» e «intersoggettivo». Connette ciò che colui che soliloquia asserisce oggi con ciò che ha asserito ieri, le asserzioni che fa quando le sue orecchie sono chiuse con quelle che fa quando le apre. La sola cosa essenziale nel linguaggio è l'ordinamento, qualcosa che c'è anche in un messaggio nel codice Morse. Il linguaggio «intersoggettivo» o «intersensoriale» dipende soprattutto dall'ordinamento («vicino a», «tra», ecc.), cioè da ciò che è espresso nelle sequenze simboliche della logica e della matematica. Tutte le predizioni sono formulate in tale linguaggio.

Il linguaggio unificato della scienza unificata, che è nel complesso derivabile da modificazioni del linguaggio della vita quotidiana, è il linguaggio della fisica. In questa situazione è indifferente per l'uniformità del linguaggio del fisicalismo quale particolare linguaggio possa usare la fisica di una determinata epoca. Non ha nessuna importanza se usa esplicitamente un continuo quadridimensionale nelle sue formulazioni più sottilmente sofisticate, se riconosce un ordine spaziotemporale tale che la posizione di ogni evento è determinata con esattezza o se compaiono come elementi base accoppiamenti di dispersioni di giacimento e velocità, la cui precisione è limitata per principio [...].

Ci imbattiamo nel linguaggio unificato del fisicalismo ogni volta che facciamo una predizione scientifica in base a leggi. Allorché qualcuno dice di vedere un certo colore quando ascolta un certo suono o viceversa, oppure parla della «macchia rossa» vicino alla «macchia blu», la quale apparirà in certe condizioni, egli sta già operando entro la struttura del fisicalismo. In quanto percipiente egli è una struttura fisica: deve localizzare la percezione, ad esempio nel sistema nervoso centrale o in qualche altro posto. Solo in questa maniera può fare predizioni e raggiungere un accordo con altri e con sé stesso in tempi diversi. Ogni designazione temporale è già una formulazione fisica [...].

Poiché le concezioni qui presentate sono abbastanza simili a quelle di Carnap, va sottolineato il fatto che esse escludono lo speciale linguaggio «fenomenico» da cui Carnap cerca di derivare il linguaggio fisico. L'eliminazione del linguaggio «fenomenico» che nella forma finora assunta non pare neppure usabile per la «predizione» – l'essenza della scienza – richiederà probabilmente molte modificazioni nel suo sistema della costruzione dei concetti. Dobbiamo escludere parimenti il «solipsismo metodologico» (Carnap, Driesch), che sembra essere un residuo attenuato di metafisica idealista, una posizione da cui lo stesso Carnap cerca continuamente di uscire. La tesi del «solipsismo metodologico», come anche Carnap probabilmente concederebbe, non può essere formulata scientificamente. Né la si può usare per indicare un particolare punto di vista alternativo a qualche altro punto di vista, perché c'è soltanto un fisicalismo e in esso è contenuto tutto ciò ch'è suscettibile di formulazione scientifica [...].

Le asserzioni del fisicalismo sono basate su asserzioni connesse con il vedere, l'ascoltare, il sentire e altre «percezioni sensibili» (come eventi fisici), ma anche con «percezioni organiche» che sono per lo più colte solo rozzamente. Possiamo certo chiudere i nostri occhi, ma non possiamo fermare il processo di digestione, la circolazione del sangue o l'instaurarsi delle innervazioni muscolari. Ciò che la gente pena a distinguere come «l'io», sono nel linguaggio fisicalistico eventi di questa specie, di cui non abbiamo notizia attraverso i nostri ordinari sensi «esterni». Tutti i «coefficienti di personalità» che separano un individuo da un altro sono di natura fisicalista!


Guida alla lettura


1) Neurath afferma che il linguaggio fisicalista è «intersoggettivo» e «intersensoriale». Che cosa significa?
Neurath afferma che il linguaggio fisicalista è "intersoggettivo" e "intersensoriale". Questo significa che il linguaggio unificato della scienza può essere compreso e utilizzato da tutti, indipendentemente dalle loro capacità sensoriali. Ad esempio, è un linguaggio che può essere compreso sia da chi è cieco sia da chi vede, sia da chi è sordo sia da chi ode. È un linguaggio che trascende le singole esperienze sensoriali, connettendo ciò che una persona asserisce in momenti diversi o in diverse condizioni sensoriali. L'elemento essenziale di questo linguaggio è l'ordinamento, espresso attraverso sequenze simboliche della logica e della matematica che permette di formulare predizioni scientifiche.

2) Dal punto di vista fisicalista, che rapporto sussiste tra il linguaggio ordinario e i linguaggi specialistici?
Dal punto di vista fisicalista, il linguaggio ordinario è la base da cui deriva il linguaggio unificato della scienza. Secondo Neurath, il linguaggio unificato della scienza, o linguaggio fisicalista, è "nel complesso derivabile da modificazioni del linguaggio della vita quotidiana". Questo linguaggio scientifico unificato è essenzialmente intersoggettivo e intersensoriale, utilizzato per esprimere predizioni e leggi scientifiche in modo comprensibile sia per chi percepisce attraverso diversi sensi, sia per chi comunica con se stesso in tempi diversi.

Quindi, il linguaggio specialistico della scienza è una versione raffinata e sistematizzata del linguaggio ordinario, adattata per permettere predizioni precise e accordi oggettivi ma rimane fondamentalmente connesso alla struttura linguistica della vita quotidiana.

3) Nella sua critica a Carnap, Neurath ha di fronte un testo particolare del suo amico e collega. Quale? (Per rispondere, fai riferimento alla parte manualistica di questa lezione.)
Nella critica a Carnap, Neurath fa riferimento al concetto di "linguaggio fenomenico" da cui Carnap cerca di derivare il linguaggio fisico. Non viene citato esplicitamente un testo particolare di Carnap ma si fa un riferimento generale alle concezioni di Carnap riguardanti il "solipsismo metodologico" e il linguaggio fenomenico. Quindi, Neurath si confronta con le idee di Carnap sul linguaggio fenomenico e sulla costruzione dei concetti, senza menzionare un'opera specifica.

4) Che cosa si intende con «solipsismo metodologico»? (Anche in questo caso, fai riferimento alla parte manualistica della lezione.)
Nel testo, il "solipsismo metodologico" viene descritto come una posizione che sembra essere un residuo attenuato di metafisica idealista. È una tesi che non può essere formulata scientificamente e non può essere usata per indicare un particolare punto di vista alternativo a qualche altro. In altre parole, il solipsismo metodologico è una posizione filosofica che, secondo Neurath, non ha validità all'interno del fisicalismo, in quanto non contribuisce a formulazioni scientifiche valide e verificabili. Neurath suggerisce che anche Carnap cerca continuamente di uscire da questa posizione, riconoscendo probabilmente la sua limitatezza nel contesto della scienza fisicalista.


Guida alla Comprensione


1) Il linguaggio fisicalista, afferma Neurath, è il linguaggio della fisica. Tuttavia al linguaggio fisicalista è indifferente sapere quale sia l'immagine fisica del mondo dominante nell'epoca in cui il linguaggio è parlato. Spiega questa apparente contraddizione.
Neurath afferma che il linguaggio fisicalista è il linguaggio della fisica, il quale esprime ogni cosa in un linguaggio unificato e intersoggettivo, indipendentemente dalle specifiche percezioni sensoriali o dalle esperienze soggettive. Questo linguaggio unificato connette le asserzioni fatte in tempi e condizioni diverse attraverso un ordinamento logico e matematico.

L'apparente contraddizione si risolve considerando che il linguaggio fisicalista è costruito su una struttura logica e matematica che resta costante nel tempo, anche se l'immagine fisica del mondo può cambiare. Le leggi fisiche, le predizioni scientifiche e le formulazioni di concetti si basano su questo ordinamento simbolico piuttosto che su una particolare rappresentazione fisica o fenomenologica.

Pertanto, anche se le teorie fisiche e le descrizioni del mondo naturale evolvono, il linguaggio fisicalista rimane indifferente a queste variazioni perché la sua uniformità deriva dall'ordinamento e dalla struttura logica che sono indipendenti dalle specifiche teorie fisiche in vigore. In altre parole, il linguaggio fisicalista è fondato su un'architettura logica stabile, che non cambia con le diverse immagini fisiche del mondo.

2) Nella sua concezione classica (detta anche «corrispondentista»), la verità è la conformità tra fatto e proposizione, accertata in base a un confronto tra fatto e realtà. Ritieni che tale concezione sia compatibile con l'idea di linguaggio fisicalista esposta qui da Neurath?
La concezione classica della verità come corrispondenza tra fatto e proposizione non sembra compatibile con l'idea di linguaggio fisicalista esposta da Neurath. Ecco perché:

Negazione di un contenuto particolare come punto di partenza della conoscenza: Neurath afferma che "il punto di partenza della conoscenza non è un contenuto particolare, né una particolare esperienza fenomenica, bensì il flusso generale del linguaggio". Questo suggerisce che per Neurath la conoscenza non deriva dal confronto diretto tra fatti e proposizioni ma dal linguaggio stesso come sistema fisico.
Linguaggio come fatto fisico: Neurath sostiene che "il linguaggio è un fatto fisico al pari di tutti gli altri oggetti, e non un simbolo che sta per qualcos'altro". In altre parole, il linguaggio non rappresenta la realtà esterna ma è parte integrante del mondo fisico. Questo contrasta con l'idea corrispondentista, che vede il linguaggio come uno strumento per descrivere e rappresentare la realtà.
Unificazione del linguaggio scientifico: Neurath descrive il linguaggio della scienza unificata come "intersensoriale" e "intersoggettivo", e afferma che "la sola cosa essenziale nel linguaggio è l'ordinamento". Questo suggerisce che la verità scientifica non è basata sulla corrispondenza tra proposizioni e fatti esterni, ma sulla coerenza e l'ordinamento interno del linguaggio stesso.
Predizioni scientifiche: Neurath sottolinea che ogni predizione scientifica è formulata nel linguaggio unificato della fisica. Questo implica che la validità delle affermazioni scientifiche non dipende dalla loro corrispondenza con una realtà esterna, ma dalla loro formulazione all'interno di un sistema linguistico fisico.
Critica al solipsismo metodologico e al linguaggio fenomenico: Neurath critica il "solipsismo metodologico" e l'uso di un linguaggio "fenomenico", suggerendo che tali approcci non sono utilizzabili per la predizione scientifica e quindi non rientrano nel linguaggio fisicalista. Questo indica una distanza dalla concezione classica della verità che si basa sulla corrispondenza con esperienze fenomeniche individuali.

In sintesi, l'idea di linguaggio fisicalista esposta da Neurath sembra incompatibile con la concezione classica della verità come corrispondenza tra fatto e proposizione, poiché Neurath vede il linguaggio come parte integrante del mondo fisico e la verità come una questione di coerenza interna del linguaggio scientifico piuttosto che di confronto con una realtà esterna.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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