Platone - Dialettica e medicina


Immagine Platone
1) Introduzione
2) Lettura
3) Guida alla lettura
4) Guida alla Comprensione

Introduzione


Nel Fedro di Platone, la dialettica delle idee emerge come argomento centrale, esplorato attraverso molteplici prospettive nei vari dialoghi. In particolare, nel Fedro si affronta principalmente l'aspetto metodologico e pratico della dialettica, che costituisce la base per stabilire un campo di conoscenza, definendo gli oggetti di studio e le dinamiche che regolano le loro interazioni. Platone identifica la potenza della dialettica nei due processi complementari della "sintesi" e della "divisione", considerati strumenti essenziali per analizzare organicamente un determinato ambito. Nella stessa opera, Platone utilizza l'esempio della medicina come disciplina che ha adottato una struttura dialettica, elevandosi così al livello di scienza. Da questa prospettiva, la retorica viene respinta come una tecnica priva della vera struttura dialettica.


Lettura


socrate: A me sembra che in tutte le altre cose abbiamo in realtà scherzato per gioco, ma per quanto riguarda due aspetti di alcune di queste cose dette per caso, se qualcuno potesse afferrarne la potenza con tecnica non sarebbe indifferente.
fedro: Di quali aspetti?
socrate: Raccogliere in un'unica forma con uno sguardo d'insieme ciò che era disperso in più luoghi, affinché, definendo ciascuna entità, tu renda chiaro intorno a cosa tu intenda di volta in volta insegnare. Come poco fa a proposito dell'amore, una volta che sia definito, bene o male che sia stato detto, mediante questa operazione il discorso poté dire quanto è chiaro e coerente con se stesso.
fedro: E per l'altro aspetto cosa dici, Socrate?
socrate: Poter di nuovo dividere per specie, secondo le articolazioni naturali, e non mettersi a spezzare nessuna parte, seguendo il modo di un cattivo macellaio. Ma come poco fa i due discorsi afferrarono il delirio della mente in un unico genere comune, e come dall'unità del corpo si dipartono naturalmente membra doppie e omonime chiamate sinistre e destre, così anche i due discorsi, avendo ritenuto il genere del delirio racchiuso in un'unica forma naturale in noi, l'uno, ritagliandosi la parte di sinistra e di nuovo tagliando questa, non smise finché non ebbe biasimato un tipo di amore, rinvenuto tra quelli, denominato sinistro, e a buon diritto, mentre l'altro, conducendoci verso il lato destro della follia, trovato un certo tipo di amore omonimo dell'altro, ma divino, mettendocelo davanti, lo lodò come causa dei beni più grandi per noi.
fedro: Dici cose verissime.
socrate: Di queste operazioni io sono per mio conto innamorato, Fedro, delle divisioni e delle sintesi, per essere capace di parlare e di pensare. E qualora io ritenga qualcun altro capace di indirizzare lo sguardo verso un'unità che sia anche per natura divisibile in molteplicità, questo io seguo, «dietro la sua traccia, come se fosse un dio». E dunque, proprio quelli che sono capaci di fare ciò, li denomino, e se l'espressione è corretta o no lo sa dio, li chiamo, fino a oggi, dialettici. Ma quelli che hanno appreso le cose dette da te e da Lisia dimmi come bisogna chiamarli. O è proprio questa la tecnica dei discorsi usando la quale Trasimaco e gli altri sono divenuti sapienti loro stessi nel dire e rendono tali quelli che siano disposti a portare loro doni come a dei re?
fedro: Davvero uomini regali, ma non dotati della conoscenza delle cose che chiedi. Ma questo tipo di conoscenza a me sembra che tu correttamente lo chiami, chiamandolo dialettica; e piuttosto mi sembra che la retorica ancora ci sfugga. [...]
socrate: Tutte le grandi tecniche hanno bisogno di sottigliezza e altezza speculativa, riguardo alla natura. Sembra che di là venga l'elevatezza di pensiero e l'efficacia in tutto e per tutto. Ed è questo che Pericle acquisì, oltre ad essere ben dotato per natura; infatti, io penso, imbattutosi in uno che era tale, Anassagora, imbevutosi di altezza speculativa e pervenuto alla natura dell'intelligenza e della mancanza di intelligenza, cose di cui Anassagora discorreva per lo più, trasse di là, sull'arte dei discorsi, quello che ad essa si addiceva.
fedro: In che senso dici questo?
socrate: In un certo senso il modo della tecnica medica è lo stesso della retorica.
fedro: In che senso?
socrate: In entrambe bisogna distinguere la natura, del corpo in una, dell'anima nell'altra, se tu intendi, non solo per esercizio e per esperienza, ma in virtù di tecnica, somministrando farmaci e cibo all'uno, produrre salute e forza, somministrando discorsi e criteri normativi all'altra, darle la persuasione che desideri e la virtù.
fedro: È verosimile che sia proprio così, Socrate.
socrate: Pensi dunque che sia possibile conoscere degnamente la natura dell'anima senza conoscere la natura del complesso?
fedro: Se bisogna prestar fede ad Ippocrate, a quello che fa parte degli Asclepiadi, neppure riguardo al corpo, senza questo metodo.
socrate: Parli bene, in effetti, amico mio. Ma bisogna, oltre a Ippocrate, consultando la ragione, guardare se concorda.
fedro: Lo dico (anch'io).
socrate: Guarda allora cosa mai dicono sulla natura Ippocrate e il ragionamento vero. Non è così che bisogna pensare sulla natura di qualsiasi cosa? In primo luogo se è semplice o multiforme l'oggetto intorno a cui intendiamo essere esperti noi stessi e capaci di rendere un altro (esperto), poi, nel caso che sia semplice, esaminare la sua potenzialità, quale esso possieda per natura di agire e su che cosa, o quale esso abbia di patire e da che cosa; e qualora abbia più specie, dopo averle enumerate, quello che si era esaminato per una sola esaminare per ciascuna specie, secondo quale possibilità è portata per natura a fare cosa e secondo quale possibilità è portata per natura a subire, e da cosa.


Guida alla lettura


1) Quali sono i due procedimenti della tecnica dialettica?
I due procedimenti della tecnica dialettica sono la "sintesi" e la "divisione".

2) A quali tecniche va applicata la dialettica?
Nel testo, Socrate suggerisce che la dialettica è necessaria per comprendere e applicare diverse tecniche, tra cui la medicina e la retorica. Egli afferma che sia la medicina che la retorica richiedono la capacità di distinguere la natura delle entità coinvolte: nel caso della medicina, la natura del corpo, e nel caso della retorica, la natura dell'anima. La dialettica, con la sua sottigliezza e altezza speculativa riguardo alla natura, può contribuire all'efficacia e alla comprensione approfondita di entrambe le discipline.

3) Che cosa bisogna conoscere per dominare tecnicamente un oggetto?
Per dominare tecnicamente un oggetto è necessario conoscere diversi aspetti:

Natura dell'oggetto: Bisogna comprendere la natura intrinseca dell'oggetto in questione, cioè le sue caratteristiche fondamentali, le sue proprietà e le sue modalità di interazione con l'ambiente circostante.
Potenzialità dell'oggetto: È importante comprendere le capacità e le potenzialità dell'oggetto, ovvero cosa è in grado di fare o di subire in base alla sua natura e alle sue caratteristiche intrinseche.
Diversità delle specie: Se l'oggetto presenta varie specie o modalità di manifestarsi, è necessario esaminare ciascuna di esse in modo specifico, comprese le loro capacità intrinseche e le loro modalità di azione e reazione.
Modalità di azione e di subire: Per ogni specie o modalità dell'oggetto, è importante comprendere come essa agisce e su cosa agisce, così come come subisce e da cosa subisce.

In sintesi, per dominare tecnicamente un oggetto è essenziale avere una conoscenza dettagliata della sua natura, delle sue potenzialità, delle sue varie specie e delle modalità con cui agisce e subisce.

4) Che cosa significa studiare le potenze (di agire e patire) di ogni oggetto o parte?
Studiare le potenze di agire e patire di ogni oggetto o parte significa esaminare le capacità intrinseche di un oggetto o di una parte di un sistema, sia riguardo alla sua capacità di agire (cioè di compiere azioni) sia riguardo alla sua capacità di patire (cioè di subire influenze o esperire eventi). Questo studio implica un'analisi approfondita delle caratteristiche e delle funzioni di ciascuna parte, nonché delle interazioni che possono avvenire tra di esse. In sostanza, si tratta di comprendere come un oggetto o una parte possa reagire o essere influenzato da fattori esterni, così come la sua capacità di agire su altri oggetti o parti del sistema.

5) Qual è il metodo usato dalla medicina ippocratica?
Il metodo usato dalla medicina ippocratica è quello di distinguere la natura del corpo umano, somministrando farmaci e cibo per produrre salute e forza. Questo approccio implica non solo l'esercizio e l'esperienza ma anche l'applicazione di una tecnica specifica per fornire al corpo ciò di cui ha bisogno per mantenere la salute e il benessere.


Guida alla Comprensione


1) Spiega in che senso l'uso combinato dei due procedimenti dialettici permette di individuare gli oggetti specifici di una scienza
Nel testo, Socrate spiega che l'uso combinato dei due procedimenti dialettici, sintesi e divisione, consente di individuare gli oggetti specifici di una scienza in due modi complementari:

Sintesi: Consiste nel raccogliere in un'unica forma ciò che era precedentemente disperso in più luoghi. Questo processo permette di definire chiaramente ciascuna entità e rendere evidente ciò che si intende insegnare. Ad esempio, Socrate menziona l'esempio dell'amore, affermando che una volta definito chiaramente, il discorso può esporre in modo coerente il concetto.
Divisione: Invece di frammentare in modo arbitrario, la divisione per specie avviene seguendo le articolazioni naturali dell'oggetto in esame. Questo processo permette di analizzare le diverse componenti o caratteristiche di un'entità in modo organico, senza forzature. Socrate usa l'esempio dei due discorsi che analizzano il "delirio della mente" in due tipi di amore, sinistro e divino.

In sintesi, l'uso combinato di sintesi e divisione consente di esaminare gli oggetti specifici di una scienza in modo completo e organico, consentendo di comprendere le loro caratteristiche essenziali e le relazioni tra di esse.

2) Spiega l'importanza della conoscenza dell'intero (cioè di tutti gli oggetti e le dinamiche interne di un campo di competenza) per dichiararsi esperti di una tecnica. Prendendo come esempio la medicina, che cosa deve sapere un medico per prendersi cura scientificamente dei malati? In che senso la sua competenza è costruita sulla dialettica dell'intero e delle parti?
Nel brano, Socrate e Fedro discutono dell'importanza della conoscenza completa e dettagliata di un campo di competenza per dichiararsi esperti di una tecnica, prendendo come esempio la medicina. Per essere considerato un vero esperto in medicina, un medico deve avere una conoscenza approfondita non solo del corpo umano nella sua totalità, ma anche delle dinamiche interne che regolano la salute e le malattie.

Un medico competente deve conoscere non solo l'anatomia e la fisiologia del corpo umano, ma anche le varie patologie, le loro cause, i sintomi e i trattamenti appropriati. Questa conoscenza dettagliata gli consente di diagnosticare correttamente le malattie e di proporre terapie efficaci per curarle.

L'importanza della dialettica dell'intero e delle parti nella competenza medica risiede nel fatto che il corpo umano è un sistema complesso, in cui ogni parte è interconnessa e interagisce con le altre. Comprendere l'intero sistema, insieme alle sue parti costituenti, consente al medico di individuare le relazioni causa-effetto tra i diversi elementi e di intervenire in modo mirato per ripristinare l'equilibrio e la salute.

In sintesi, la competenza medica è costruita sulla dialettica dell'intero e delle parti nel senso che un medico deve comprendere sia il funzionamento complessivo del corpo umano che le singole componenti che lo costituiscono, al fine di diagnosticare e trattare le malattie in modo scientifico ed efficace.

Fonti: Zanichetti, libri scolastici superiori

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