Analisi: "San Giovanni Battista" di Cavalier d'Arpino


Immagine Quadro San Giovanni Battista
In questo articolo analizzeremo il quadro "San Giovanni Battista" di Cavalier d'Arpino.
1) Introduzione
2) Storia dell'Opera
3) Analisi dell'Opera
4) Approfondimento sull'Autore

Introduzione

San Giovanni Battista, dipinto ad olio su tavola dalle dimensioni di 33 x 26 cm, è parte della preziosa collezione della Galleria Borghese a Roma. Quest'opera, attribuita al talentuoso pittore Cavalier d'Arpino (Giuseppe Cesari), affascina per la sua bellezza e maestria artistica.


Storia dell'Opera

Nel momento in cui Camillo Borghese assunse il ruolo di capo della Chiesa cattolica, diventando papa Paolo V, suo nipote Scipione Caffarelli ottenne rapidamente il titolo di cardinale. Non limitandosi a essere solo il nipote del papa, Scipione fu adottato dallo zio, garantendogli il diritto legale di portare il cognome principesco della parte materna.
Vivendo nell'epoca corrotta del XVII secolo a Roma, Scipione sfruttò la sua posizione di cardinale nipote per accedere illimitatamente alla tesoreria dello stato. Insieme a suo cugino Marcantonio, utilizzò il potere per acquisire opere d'arte, costruendo così la preziosa collezione della famiglia Borghese.
Nonostante le enormi opportunità politiche a disposizione, Scipione decise di concentrarsi esclusivamente sul collezionismo, costruendo una lussuosa villa per custodire le perle della sua raccolta. Il pittore Giuseppe Cesari, noto come Cavalier d'Arpino, fu uno dei favoriti di Scipione, orgoglioso di aver avuto Caravaggio come suo allievo.
Cavalier d'Arpino presentò a Scipione le opere geniali dei contemporanei, tra cui i giovani Caravaggio e Bernini, sostenuti dal cardinale. La collezione di Cavalier d'Arpino, comprensiva dei dipinti di Caravaggio come "Bacco malato" e "Ragazzo con canestro di frutta", fu confiscata al pittore dal decreto di Papa Paolo V nel 1607, cadendo così nelle mani del cardinale Borghese.
La dipendenza di Scipione dall'arte fu appoggiata dallo zio papa Paolo V, che favorì in ogni modo possibile la passione del nipote per la collezione d'arte. La Galleria Borghese oggi conserva opere come testimonianza di questa straordinaria raccolta.


Analisi dell'Opera

San Giovanni Battista è ritratto come un giovane, senza barba sul volto e con un aspetto che trasuda una certa femminilità. Una radiosa aureola circonda la sua testa, collocata tra i tronchi di due alberi i cui rami sono appena rivestiti di foglie primaverili. In primo piano, spunta una strana piantina. Interessante notare che nel 1607, durante la compilazione dell'inventario della Galleria Borghese, il dipinto di San Giovanni Battista fu catalogato come un "piccolo paesaggio".
La data di creazione dell'opera è fissata entro il 1607. Precedentemente, la paternità del dipinto era stata attribuita a Simone Cantarini, artista della città di Pesaro, e a Paolo Guidotti. Queste attribuzioni sono state generate da confusione nei cataloghi della collezione.


Approfondimento sull'Autore

Giuseppe Cesari, noto anche come il Cavalier d'Arpino, si affermò come illustre pittore manierista verso la fine del XVI secolo. Le sue opere si distinguono per un'energia insolita, un'espressività vibrante e una tavolozza di colori caratterizzata da sincerità e chiarezza. Queste qualità uniche contraddistinguono il maestro dagli altri artisti e in molti modi anticipano lo stile barocco, che divenne celebre nel XVII secolo. Durante il suo soggiorno a Roma, Giuseppe Cesari godette del mecenatismo dei pontefici Clemente VIII e Sisto V, consolidando la sua reputazione. Alla guida della sua bottega, il maestro influenzò numerosi studenti, tra cui il giovane Caravaggio.

Fonti: Analisi dell'Opera, Borghese Gallery, ArteOpereArtisti

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