Analisi: "Madonna col Bambino" di Pietro Perugino


Immagine Quadro Madonna col Bambino
In questo articolo analizzeremo il quadro "Madonna col Bambino" di Pietro Perugino.
1) Introduzione
2) Storia dell'Opera
3) Analisi dell'Opera
4) Approfondimento sull'Autore

Introduzione

Il capolavoro artistico noto come Madonna col Bambino, opera di Perugino (Pietro di Cristoforo Vannucci), occupa la sala numero 9 all'interno della prestigiosa Galleria Borghese a Roma.


Storia dell'Opera

I dipinti di Perugino, che ritraggono la Madonna e altri santi su uno sfondo tranquillo e sereno, erano caratterizzati da una grazia e una pietà particolari. Queste qualità contribuirono a rendere il lavoro del pittore un po' datato all'inizio del XVI secolo. Allo stesso tempo, nella seconda metà del XIX secolo, i sostenitori del Preraffaellismo, un movimento artistico inglese con affinità allo spirito raffinato dell'arte fiorentina del primo Rinascimento, trovarono ispirazione nelle opere del maestro.
I circoli dedicati alla storia dell'arte sono a conoscenza di due repliche del dipinto Madonna col Bambino. Una di queste, realizzata su tela, è ospitata a Mosca ed è parte della collezione del Museo statale di belle arti Pushkin. La seconda opera, eseguita su tavola di legno, fa parte del patrimonio artistico del Fitzwilliam Museum di Cambridge.
La rappresentazione della Vergine Maria la mostra seduta, con molta delicatezza tiene il Cristo bambino sulle ginocchia. Un'opera molto simile nella composizione che richiama un'immagine speculare della creazione di Perugino, decora il polittico dell'altare della Basilica di Santa Maria Nuova nell'antica città di Fano. Quest'opera risale al 1497.
Secondo gli studiosi d'arte, questa opera incarna lo stile artistico di Perugino, anticipando la grazia delle creazioni di Raffaello.


Analisi dell'Opera

L'opera è realizzata con la tecnica dell'olio su tavola e misura 44 x 34 cm. La Madonna abbassa la testa e la sua acconciatura incornicia il viso, i capelli sono divisi in una parte centrale e intrecciati in trecce fissate su entrambi i lati. Questa rappresentazione della Vergine Maria è ricorrente nelle opere di Perugino. Il paesaggio di sfondo si differenzia da quello presente nelle altre due celebri copie della Madonna col Bambino.
Nessuna delle tre versioni conosciute del dipinto è firmata dall'autore, suggerendo agli storici dell'arte che Perugino abbia collaborato con i suoi allievi per creare l'immagine della Vergine Maria e del Piccolo Salvatore. Non sono stati forniti i nomi degli assistenti. Nel 1833, durante un inventario legato a una successione, gli esperti attribuirono il dipinto nella collezione del cardinale Borghese a Perugino. La storia non fornisce dettagli su come l'opera del maestro sia entrata nella collezione d'arte della famosa famiglia principesca.
Gli artisti italiani del Rinascimento, creando opere a tema religioso, cercavano di rendere più umane le immagini dei santi, avvicinandole alla gente comune. Nell'interpretazione di Perugino, la Madonna col Bambino non è raffigurata su un trono e non indossa abiti speciali che enfatizzano la sua posizione elevata. Solo i sottili nimbi sopra le teste della Vergine Maria e del Piccolo Salvatore indicano la loro natura divina.
I contemporanei del maestro compresero il significato allegorico dell'abito rosso della Madre di Dio, simbolo del suo coinvolgimento nel Regno del Cielo e personificazione dell'amore divino. Nella tavolozza utilizzata dall'artista, si cela un sottotesto religioso nascosto nell'opera. Il colore blu del mantello della Madonna simboleggiava tradizionalmente l'amore e la verità celesti, mentre la stella d'oro sulla sua spalla ricordava che nella tradizione cattolica dell'alto Medioevo, la Vergine Maria era chiamata Stella Maris, la Stella dei mari. Nel dipinto di Perugino, la Madonna appare leggermente distante dal Bambino, preservando così la sacralità delle immagini divine.


Approfondimento sull'Autore

Pietro Perugino (1446/1452 - 1523), con il vero nome Pietro Vannucci, è stato un noto pittore del Rinascimento e un rappresentante significativo della scuola pittorica umbra. Il celebre artista ha prodotto numerosi dipinti a tematica religiosa, lavorando in varie città. Lo stile distintivo delle sue opere ha avuto un impatto considerevole sul lavoro degli artisti attivi nell'Italia centrale alla fine del XV secolo.
Le opere di Perugino sono caratterizzate da tratti che si manifestano pienamente nelle arti visive dell'Alto Rinascimento. Fu uno dei primi pittori italiani a introdurre l'uso dei colori ad olio nella pittura. Alcuni studiosi sostengono che nel suo primo periodo, a partire dal 1470, Perugino abbia studiato l'arte della pittura con Piero della Francesca. Insieme a Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio, si formò presso la bottega di Andrea del Verrocchio, diventando poi maestro di Raffaello Santi.
Negli anni 1480-1482, Perugino guidò un gruppo di artisti nella decorazione delle pareti della Cappella Sistina a Roma. Tuttavia, alcuni dei suoi affreschi, situati all'altare, furono distrutti per fare spazio al "Giudizio Universale" di Michelangelo (1535-1541).



Fonti: Analisi dell'Opera, Borghese Gallery, ArteOpereArtisti

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